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È nato il marchio Firmato dai pescatori italiani, la prima filiera della pesca made in Italy

Pesca

Coldiretti Pesca e Filiera Agricola Italiana hanno siglato il protocollo per garantire tracciabilità e riconoscibilità al pescato italiano.

Coldiretti Pesca e Filiera Agricola Italiana hanno lanciato l’iniziativa Firmato dai pescatori italiani, un marchio distintivo che sancisce la nascita della prima filiera delle imprese ittiche 100% made in Italy. L’accordo è stato siglato in un luogo significativo per il comparto dell’acquacoltura: la storica tonnara sarda di Carloforte sull’Isola Piana, una delle ultime tonnare ancora attive nel Mediterraneo e simbolo della pesca d’altri tempi.

Nasce il marchio Firmato dai pescatori italiani

Dalla barca alla tavola: è il motto del protocollo che vuole introdurre un sistema di tracciabilità e riconoscibilità per il pescato italiano, dal momento della cattura o allevamento fino all’arrivo nel piatto, con l’obiettivo di creare una filiera trasparente e sostenibile. Il marchio sarà apposto sui prodotti ittici pescati o allevati esclusivamente in acque italiane e ne valorizzerà l’origine sottolineando l’impegno di chi opera nel rispetto della biodiversità marina.

Il giro d’affari della pesca in Italia conta quasi 12mila imbarcazioni per una raccolta complessiva di circa 750 milioni di euro. L’etichetta si inserisce proprio in una strategia che punta a tutelare il lavoro di pescatrici e pescatori italiani e a combattere la concorrenza sleale dei prodotti d’importazione non controllati ed etichettati, che occupano una fetta importante di mercato sui banchi del pesce.

Un pesce surgelato
Un pesce surgelato

La firma del marchio arriva in un momento difficile per la pesca italiana, sempre più dipendente dall’import. Si calcola che lo stock nazionale copra soltanto il 20% dei consumi, mentre dall’estero si importano prodotti per un valore di 4 miliardi di euro a fronte di vendite che si fermano a 390 milioni. Pur essendo gli italiani i maggiori consumatori europei di pesce con 25 kg pro capite all’anno contro la media di 23, la situazione è molto critica.

La Coldiretti richiede da tempo misure di tutela della pesca e una maggiore flessibilità sull’arresto temporaneo, a partire dall’eliminazione dei giorni da restituire. La richiesta è stata accolta dal governo che in un decreto ha stabilito come le imprese potranno scegliere i periodi di attività sulla base delle proprie esigenze e delle condizioni climatiche, potendo uscire anche nei fine settimana. Per aiutare le aziende, è stato introdotto pure un nuovo sistema di calcolo dello sforzo di pesca e fermata la riduzione dei giorni di attività per lo strascico, il settore più produttivo della flotta.

Come funzionerà il sistema di controllo

Un passo avanti verso la trasparenza rispetto a una situazione del settore ittico che, a causa di un’indicazione dell’origine obbligatoria ma poco chiara, rende oggi difficile distinguere sui banchi dei supermercati e delle pescherie il pesce nazionale da quello straniero – ha dichiarato Daniela Borriello, la responsabile nazionale di Coldiretti Pesca. Senza dimenticare il pesce servito ai ristoranti, dove non c’è alcuna etichetta. Ma l’obbligo del sigillo contribuirà a ridurre soprattutto l’illegalità tutelando il lavoro della Flotta nazionale”.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura vede nella firma di questo protocollo un’opportunità strategica – ha aggiunto Borriello –. Il marchio Firmato dai pescatori italiani rappresenta un valore aggiunto per le imprese, permettendo una maggiore competitività, ma anche una nuova consapevolezza per i consumatori. Vogliamo far conoscere l’eccellenza degli stock ittici italiani, spesso sottovalutata, ma in realtà di altissima qualità”.

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ultimo aggiornamento: 27 Maggio 2025 16:04

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